Masoko

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di avatar Elisabetta De Ruvo Elisabetta De Ruvo 20/04/2009


(Foto di Valentina Sarti Magi)

Lo scorso mese è uscito "Masokismo", il loro nuovo album. Prodotto da Giorgio Canali, ha suscitato pareri diversi: uno dei più bei dischi pop pubblicati ultimamente o solo l'ennesima grande truffa? Rockit è per la prima ipotesi. L'importante è godere. L'intervista di Elisabetta De Ruvo.

Un po' di storia. Nascete come Masoko Tanga, ma subito cambiate il nome riducendolo. Escono "Bubù7te", varie partecipazioni in compilation nazionali, aperture a "grossi" nomi della musica internazionale e italiana, festival in giro per l'Europa, buone recensioni. Poi "M", ora "Masokismo". Spaziando verso l'orizzonte, dove arriva il vostro sguardo ora?
Abbiamo la presunzione di fare musica pop che per definizione può essere fruita da chiunque senza pregiudizi né nicchie di sorta. Il nostro sguardo è il più ampio possibile.

"Masokismo" è il vostro secondo album. Sono cambiati i Masoko da "Bubu7te"? Quanto?
Si sono cambiati, per molti motivi. "Bubù7te" è stato registrato con mezzi di fortuna in una cantina maleodorante popolata da topi, il tutto a due passi dalla Basilica di S. Pietro ma purtroppo non avevamo nessuna conoscenza all'interno del Vaticano. E' un vero miracolo che il disco abbia suscitato tanto interesse nonostante la qualità della registrazione, evidentemente le canzoni avevano un potere superiore. Poi abbiamo scoperto la parola "prestito".
Per la realizzazione di "Masokismo" ci siamo avvalsi di un vero studio di registrazione e di ottimi tecnici, il suono ha assunto l'importanza che meritava, abbiamo dedicato molto tempo alla pre-produzione e agli arrangiamenti che nel disco precedente erano ridotti all'osso. Gli ultimi tre anni sono stati abbastanza intensi, abbiamo avuto la fortuna di suonare molto dal vivo confrontandoci anche con altri musicisti, ascoltare tanta musica, andare ai concerti e trovarci a contatto con produttori discografici. Tutte esperienze che in qualche modo ci hanno cambiati ma probabilmente l'attitudine di base rimane la stessa.



(Davide)

Dopo la collaborazione con Hit Bit Records per l'ep "M", tornate con Snowdonia per questo secondo album. Come mai questa scelta?
Tornare nelle braccia confortevoli di Cinzia La Fauci ci è sembrato molto naturale. In quel momento avevamo bisogno di calore famigliare e sentimenti rassicuranti, soprattutto a causa di un paio di situazioni che avevamo attraversato, situazioni lunghe e complicate che ci hanno visti lavorare con "produttori major" senza arrivare ad un risultato che ci rispecchiasse artisticamente. Sebbene la bravura dei produttori in questione fosse comprovata è venuta a mancare la vicinanza umana necessaria e gradualmente abbiamo sentito che quei consigli tecnici, che all'inizio sembravano appunto consigli, diventavano mano a mano obblighi veri e propri, obblighi stilistici. Non abbiamo nulla contro i produttori che lavorano per le majors e ti danno la possibilità di fare un disco come si deve, anzi vorremmo incontrarne altri ma in quei casi qualcosa è andato storto. E quando un giorno improvviso ti accorgi che quello che ascolti, che dovrebbe essere la tua musica, non ti rispecchia minimamente e se questo avviene a tutti e quattro noi contemporaneamente bisogna riprendere la situazione in mano. Riprendere da soli.

E la collaborazione con Giorgio Canali alla produzione, cosa ha apportato in più al disco?
L'incontro con Canali, avvenuto subito dopo il momento di cui parlavamo sopra, è stato davvero magico e risolutivo. In lui abbiamo trovato l'amalgama sapiente del materiale che avevamo prodotto in studio ed una certa vicinanza umana, a lui dobbiamo il suono di questo album e la cura nella delicata fase della registrazione delle voci, scoprendo un gusto pop che all'inizio non ci saremmo aspettati ma che era proprio quello che volevamo. Giorgio ci ha capiti senza bisogno di spiegargli nulla, è una caratteristica dei grandi.



(Ivana)

"Masokismo". Tagliamo corto. Masochismo di chi vi ascolta o vostro, come musicisti?
"Masokismo" per tutti. È un disco pop, lo ripetiamo. "Masokismo" è soprattutto godere e poco importa se arrivi al piacere passando per il dolore, l'importante è godere. Crediamo quindi che, a modo nostro, sia un messaggio positivo.

Quali sono le caratteristiche del vero masochista, oggi come oggi?
Quando ti ritrovi a vivere in un decennio iniziato con il crollo delle Torri Gemelle diventi necessariamente un po' masochista, e questo avviene già nel momento stesso in cui sei a casa seduto sulla poltrona mentre la televisione trasmette per l'ennesima volta quella scena e il tuo sguardo non si stacca dallo schermo.

Varie le tipologie umane che prendete in rassegna nel nuovo lavoro. Conoscete tutte queste varietà, o siete andati avanti per stereotipi?
In genere nelle nostre canzoni parliamo di situazioni che ci accadono veramente o di ciò che comunque per qualche motivo sentiamo o abbiamo sentito molto vicino. I personaggi di "Masokismo" sono tutti reali e ci riguardano tutti al punto di sovrapporsi con le nostre stesse identità. Chi non è mai stato un Maiale almeno per una stagione? Ci teniamo però a precisare che la descrizione delle categorie umane di cui parli sono esenti da giudizi, sono descrizioni e basta, anzi parlare di certe persone all'interno delle canzoni a volte significa elevarle ad uno stato superiore, la musica amplifica il fascino della natura umana. Anche di quella più "negativa".



(Simone)

Viviamo in un mondo di atteggiamenti ipocriti? La falsità in certi rapporti umani può essere utile a volte, o la sincerità paga sempre?
Ci sono almeno due canzoni del disco che potrebbero rispondere alla tua domanda. In "Quello che mi dici" arriviamo a parlare del piacere che si prova quando qualcuno dice o fa qualcosa di bello per te e tu sai perfettamente che è tutto falso ma continua a piacerti lo stesso. Il testo di "Troppi Trucchi" è nato un giorno quasi per gioco a casa di Giorgio Canali. Quella mattina mentre ci recavamo in metro alla stazione Termini per prendere il treno per Ferrara siamo stati attratti da una splendida ragazza seduta di fronte a noi, aveva un viso angelico completamente imbrattato dal trucco pesantissimo. Ci siamo chiesti parlando tra di noi: che cosa avrà mai da nascondere? Arrivati a casa di Giorgio gli abbiamo raccontato l'aneddoto e ne è venuta fuori l'idea di scriverne un pezzo, le parole venivano fuori da sé e quando Giorgio uscendo dal bagno ha cominciato a canticchiare il ritornello appena abbozzato abbiamo capito che era fatta; si è seduto davanti al pc imbracciando la chitarra e ha spinto rec, regalandoci un intervento che nella nostra leggenda è già storia. Un raro esempio di sincerità artistica.

Guardiamo alla scena romana indipendente odierna. E' possibile secondo voi delinearne una e se secondo voi esiste, quanto sentite di farne parte?
C'è una scena intensa e ricca di tantissime sfumature della quale sentiamo a tutti gli effetti di fare parte, anche perché amiamo collaborare con gli altri musicisti. Tra le ultime novità segnaliamo i Laser Tag, Le Rose e Bud Spencer Blues Explosion e tra gli evergreen non possiamo non citare Cat Claws, Poppy's Portrait e gli Intellectuals. Ma sono solo alcune delle tantissime formazioni che ogni giorno nascono nella capitale.

Parteciperete anche quest'anno al MI AMI. Come vi siete trovati in passato, e cosa vi aspettate dalla prossima partecipazione?
La nostra precedente partecipazione è stata davvero divertente e vissuta proprio all'insegna di un sentimento amorevole nei confronti del pubblico e delle altre band. Abbiamo incontrato vecchie conoscenze come Bugo e nuovi amici come gli Amari , con il primo siamo stati ad un passo dal produrre questo disco e ci piacerebbe riprendere un discorso di questo tipo nel futuro prossimo, con gli Amari più tardi è nata la collaborazione all'interno nella canzone "Musica", traccia che chiude "Masokismo".
Per quest'anno siamo particolarmente felici del fatto che divideremo il palco con Dente, entità musicale italiana che in questo momento sentiamo particolarmente vicina, non si tratta tanto di una somiglianza estetica ma piuttosto interiore, un certo modo di sentire le canzoni, sicuramente prima o poi ne uscirà qualcosa insieme, c'è poi da notare che il suo tastierista Sig. Solo è un cantautore sopraffino che abbiamo scoperto da poco e ci piace molto. Comunque al MI AMI spaccheremo di brutto, è una promessa.



(Alessandro)

Prendendo in considerazione il fatto che i Masoko sono tra i gruppi più attivi, longevi, anche coerenti se vogliamo per quanto riguarda una certa musicalità, ve la sentite di dare dei consigli a quei ragazzi che decidono di metter su una band, ora?
Non pensiamo di essere in grado di dare consigli e a questo proposito c'è chi ha scritto: non datemi consigli perché so sbagliare da solo. La frase più adatta per rispondere a questa domanda.

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