Se leggete questa recensione vuol dire che vi piace la musica e quindi almeno una volta nella vita vi sarete chiesti che cos'è che vi fa la Signora in questione, quando vi fa cambiare umore o vi contorce le budella, o vi fa andare in visibilio o infine vi tocca dentro fino a farvi crollare. Cos'è? Ve lo spiegano i Maisie da Messina. La musica di oggi è un pesce congelato e i Maisie da Messina ci alitano sopra con il loro asciugacapelli che rappresenta il loro stile: caldo e freddo, lento e veloce. Il pesce riprende vita e vola invece che nuotare (come nel film di Kusturica, Arizona Dream). Vola alla ricerca dei suoi perché, come i Maisie che giunti al terzo disco ne avevano di curiosità da soddisfare guardando le loro partiture; così hanno voluto provare, riuscendoci, a spingersi in là verso il ruolo dotto di compositori. Ci inchiniamo stupiti di tanta bravura, alla bellezza di questo disco.
I Maisie sono Cinzia La Fauci e Alberto Scotti estrapolatori di meraviglie attraverso la loro etichetta, la Snowdonia. E grazie a questo "rifugio musicale di geni incompresi" che hanno trovato le orchestrine giuste per le loro composizioni.
Il primo in campo è Frank Lambert, fondatore del collettivo Crime (Centro Régional d'Improvisation et de Musique Expérimental). Qui si fa chiamare Falter Brank è chiaramente ha compreso i Maisie e il volo del pesce e l'ha diretto nella giusta musica. Tra gli altri esecutori Jacopo Andreini & the Fanfara e i tedeschi Daisy Cooper. Attenti perché a cogliere lo spirito giusto del duo messinese potreste morire dal ridere.

Francesca Ognibene