I Maisie sono tornati, senza Falter Bramnk come compagno di viaggio pronto a prendere le maschere di Cinzia e Alberto per entrare in scena. Arrivano direttamente loro e si dirigono verso quei territori (terrestri, marittimi o celesti poco importa...non lo sa nessuno...) fra il pop e la new wave che sanno accoglierti con un'intimità unica. In sintesi: ascolti una volta il disco e non lo togli più dal lettore. Il perché lo ignoriamo, non compare nulla di imprevedibile o folle che ti sconvolge, o forse la pazzia è sparsa leggermente dappertutto ed alla fine ti imbriglia in un ascolto continuo. Scegliete voi le cause, noi vi assicuriamo solo il risultato.

Premettiamo che qualche amico i Nostri lo hanno portato: da
Roy Paci a Vittorio De Marin, passando per Riccardo Amabili, Paolo Messere ed altri. La compagnia è numerosa e di ottima qualità, ma la premiata ditta Cinzia & Alberto ha ripreso in mano le redini concrete del progetto Maisie, con lei alla voce e lui a campionamenti, sintetizzatori, programmazione e chitarre varie. Il risultato è un disco squisitamente pop, con testi semplici (e per questo completi) e melodie fra l'eleganza, la (presunta) schiettezza e l'accessibilità. Poi vicino al termine pop potremmo metterne mille altri in questi anni in cui etichettare un album con un termine nuovo è fra le cinque cose più cool del mondo, ma non crediamo ne valga la pena. Se Bacharach è il modello, Gainsbourg è la fotografia sul comodino e la cultura popular inglese anni '80 è descritta in qualche libro sulla scrivania. Così c'è inquietudine in "Division 6", sensazioni malate in "Flight Song#7" e potenziale degenerazione in "Vigo Oh Oh", mentre "Dancing Stone" è una b-side di Bowie, "Candies" un manifesto delle sonorità Maisie e "I'm Ashamed" una filastrocca per bambini cresciuti.

Il problema di "
Bacharach For President, Bruno Maderna Superstar!" è che le sue melodie ti entrano in testa e non ti mollano più. Puoi cercare di sfuggire, tentare di distrarti durante l'ascolto, addentrarti in dischi "intellettualmente elevati in sperimentazioni anomale", ma non serve a nulla. Riparti sempre dall'inizio, sapendo che la tua vita non cambierà, ma con quel bellissimo sorriso sul volto che sembrerà idiota solo a chi non conosce Snowdonia.

Marco Delsoldato