In questo particolarissimo omaggio alla leggenda degli Stooges, la Snowdonia ha realizzato una delle sue migliori produzioni in assoluto. Tutti i brani qui reinterpretati provengono direttamente dall'omonimo esordio della band di Detroit. Solo che, adesso, dietro il mixer non c'è John Cale, bensì i Maisie, la creatura mutante di Alberto Scotti e Cinzia La Fauci, qui pronti a guidare le numerose band e i numerosi artisti accorsi a dare la loro versione dei fatti.

In rapida successione, sfilano una "1969" calata in atmosfere umbratili, stile new wave inglese, ad opera degli Etoile Filante; la devastante "I Wanna Be Your Dog", resa ancora più oltranzista dal terrorismo sonico di Taniguchi "Maruta" Masaaki; l'isolazionismo-rumorista di Tim Perkis che dilania lo psico-raga di "We Will Fall"; la giostra poppy degli Ectogram ("No Fun"); l'art rock dalle fogge dark di Steven Bryant ("Real Cool Time"); l'electro-pop in perfetto stile Maisie dei Frank Chickens ("Not Right") e dei Crowded Air ("Little Doll"). Si riparte con la bolgia noise degli Oxbow, intenta a sfregiare "1969"; le Allun, invece, declinano ossessioni elettroniche ("I Wanna Be Your Dog"), mentre i God Is My Co-Pilot virano "No Fun" lungo degradate traiettorie art-rock. Ecco, poi, Dean Roberts intento a trasformare "Ann" in una malinconica ballata notturna. Si segnalano, inoltre, una "No Fun" in chiave ultra-psichedelica partorita dai Culo Negro; una ennesima "1969" dilaniante e iper-distorta (The Experimental Makeup) e le implosioni agonizzanti dei The Pornography ("Ann").

Insomma, per tutti gli amanti della musica di Iggy Pop & co., si tratta sicuramente di un album imperdibile. Anche se, a dire il vero, questo potrebbe essere un buon punto di partenza anche per chi non ha mai masticato lo Stooges-sound. Se non altro, come input per scoprire la bellezza assassina degli originali.
(7/10)

Francesco Nunziata