Il titolo è un paradosso: non abbiamo a che fare con "13 piccoli singoli radiofonici" ma con tredici brani teatrali, rumorosi, stonati, improvvisati, fuori dagli schemi. La sperimentazione degli Aidoru non conosce limiti, e si rivela essere la carta vincente della band di Cesena. Proprio la ricerca di sonorità particolari deve aver attirato l'attenzione di John de Leo (arrangiamento delle parti vocali nonché voce in "Parole porte parole ali"). Alla maniera dei Quintorigo, gli Aidoru si cimentano in un totale non-sense musicale che a volte lascia l'ascoltatore disorientato. Come in "Giorni", che proprio quando ti stai per innamorare del pezzo, termina bruscamente, a 0,32", neanche fosse un intro. Non saranno né singoli, né tanto meno radiofonici, ma di certo sono tredici autentiche follie artistiche.

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