Strumentale elettronico domestico mentale. Elettrodomestico strumento di mente. Fausto Balbo torna sul luogo del delitto. Ci aveva impressionato anzi ci aveva spaventato con lo spleen condominiale dell'ormai leggendario "Zero" su Snowdonia. Oggi mostra sulla sua pelle i segni del tempo che lo separano da quell'ultima prova. Marchi fumanti che attestano come in un sigillo il suo avanzamento nel buio. Ed eccolo che si aggira per casa, telepatico, avvolto da un'insonnia primitiva, tutto carta d'argento e niente perché, aggirare la notte tra sé e sé, lasciando al giorno il divampare radiofonico televisivo di cose vocali, fluorescenti bave crepuscolari. È il veleno che lo nutre, mentre scorrono i sibili di stanze mai assopite, i crepiti ululanti della penombra, il fagocitante ardore del vuoto. Fausto Balbo è nella casa. E gli incubi lo sanno. I suoni lo fanno, tanto da spingergli quei pensieri sotto la pelle. Battono cassa gli spiriti del luogo, nel sinfonico gioco ad incastri del cosa c'è dietro l'angolo. Rumori interferenze di niente che Balbo non sa, virulenta autoaccusa ambientale, cita per danni la vita, guadagna spirali a go-go. E gira il ritmo dell'invisibilità, abbozza grovigli di impalpabilità e in coda si riconsegna a sé. Fausto Balbo è un genio e noi lo sappiamo. (8)

Christian Zingales