Non è un caso che il primo disco cantato in italiano dai Maisie coincida con una costante e pluridirezionale ricerca della melodia. Una melodia, si badi bene, non esente da stonature e felici forzature, se è vero che essa rappresenta il comune denominatore di un disco dalle sonorità e dai punti di vista più differenti. Un disco, cioè, che pare essere nato come riflesso del panorama musicale attuale: la “morte a 33 giri”, appunto, secondo una felicissima intuizione dell'annullamento del significato in presenza di un fluire di significanti. Non è però l'assenza di comunicazione il nucleo della poetica dell'album: all'opposto, restituire il senso laddove, nel fluire ininterrotto dei significanti, questo sembra essere andato perduto. In che senso, allora, dance (Finchè la borsa va lasciala andare), elettronica (Uma.no?), pop all'italiana (L'inverno precoce), folk (Vivan las cadenas), per dire solo di alcuni umori che si respirano nell'album, non ci consegnano un'operazione semplicemente giocata sull'intertestualità? Credo che la risposta vada ricercata, senza nulla togliere al bellissimo tessuto strumentale, nell'operazione vocale effettuata da Cinzia La Fauci e Carmen D'Onofrio: operazione che consiste nell'infiltrarsi nelle strutture ritmiche e indirizzarle in una zona di confine melodico; raggiungendo cioè, in ogni singolo brano, il risultato di una poetica tutta all'insegna di una particolarissima oscillazione emotiva, sempre in bilico tra l'orecchiabile e lo stonato. Una melodia caleidoscopica, dunque, giocata tra alti e bassi sonori e da intendere come proiezione di un sentire emotivo altalenante. Se si pensa che questa operazione all'insegna della variazione melodica rappresenta il collante di strutture sonore altrettanto varie, non si può non prendere atto di un'operazione, letta in quest'ottica, del tutto straniante. Lo si dice, è evidente, in senso del tutto positivo: è proprio questo effetto di straniamento, in definitiva, il punto di vista privilegiato dal quale osservare “Morte a 33 giri”.

Fabrizio Alias