Introdotto da una copertina piuttosto inquietante, che riporta uno scatto in bianco e nero in cui è ritratta una figura incappucciata con in mano un coltello da cucina, esce per Snowdonia il primo cd “ufficiale” di Progetto M.B., al secolo Marco Bucci . Un artista singolare, con alle spalle sei anni di carriera più che sotterranea spesi tra autoproduzioni e home recordings e che solo ora sembra voler tentare il grande salto nel mare magnum delle produzioni indie regolarmente distribuite.
Contrappunti” rappresenta un sunto efficace della sua musica, dal momento che raccoglie alcuni degli episodi migliori pubblicati in passato nelle miriadi di cd-r casalinghi: una sorta di best of di inizio carriera che vuole fare un po' il punto della situazione sul suono a marca MB, collezionando trame strumentali in bilico tra psichedelia leggera e creazioni acustiche, accenni all'elettronica e musica da luna park, improbabili colonne sonore per minacciosi cortometraggi e accenni al rock organistico più tradizionale.
Marco Bucci costruisce un mondo di suoni ampio ma familiare, mescolando omaggi ai Goblin di Profondo Rosso e motivetti circensi - Oberato di, Circo Mb -, paesaggi notturni e funk post-industriale - Attesa inquieta, Se una notte d'inverno un suonatore -, crescendo dai toni poco rassicuranti e brevissimi accenni alla new wave ( Allorquando, Civette).
Chitarre, batteria, tastiere, “cianfrusaglie varie” registrate su un otto piste digitale: questa la ricetta alla base dei suoni di “Contrappunti”. Un approccio alla musica a metà strada tra produzione artigianale e incisione seria venato da un coraggio espressivo leggero quanto consapevole.

Fabrizio Zampighi