Che si tratta del gruppo del momento non sono io a dovervelo spiegare.
Vi basta aprire una qualsiasi rivista specializzata o qualsiasi sito tematico dell'ultimo mese per vedere che: Disco del mese su Blow-UP, 9 su Rumore, dieci pagine di intervista su SentireAscoltare e 7,5 su OndaRock. Le radio italiane non sono da meno e Balera Metropolitana sembra mettere d'accordo tutti.
Sarà forse che i Maisie rappresentano l'autentica alternativa alla musica indipendente del nostro paese ma questo clamore sorprende. Piacevolmente, s'intende.
Una volta che a vincere non è il solito rocchenroll de noantri ma una profonda immersione nella musica nel senso più totale del termine, non può che far piacere. Sì perché in questo disco c'è anche il rocchenroll de noantri ma non si ferma lì. [...]
C'è un grande gusto per la ricerca e (soprattutto!) una grandissima ironia nell'approccio.
Come fate a non amare subito, ancor prima di mettere a suonare il disco, una band che intitola un pezzo Miaostelle?
Penso di non esagerare se sostengo che i Maisie possano essere paragonati ai Residents .E nessuno si scandalizzi se accosto il genio di Cinzia La Fauci a quello di Captain Beefheart . Con le dovute differenze, da trovare nei diversi momenti storici, il paragone regge. Regge eccome!
Nel nuovo disco dei Maisie c'è un sacco di roba. Ecco, sì, forse l'unico difetto (volendolo chiamare così) è proprio quello. Il solito doppio CD (durata totale che supera allegramente l'ora e mezza) un po' sovrabbondante.
Forse si poteva limare. Forse. Ma il risultato probabilmente sarebbe stato meno interessante. E' evidente che Cinzia e i Suoi hanno registrato un sacco di materiale e che alla fine sia loro piaciuta ogni nota.
Noi ascoltatori, ormai, siamo spiazzati da una quantità simile di materiale e forse ci servirà un po' più di tempo per assorbire tutti i guizzi dei Maisie. Ciò nonostante consiglio di provarci, di trovare il tempo perché si viene ripagati abbondantemente.
In Balera Metropolitana c'è tutto il mondo: le cover improbabili de La Licantropia di un Pippo Franco d'annata e Voglia di Cosce e Sigarette del Mauro Repetto dopo 883, collaborazioni d'eccellenza col cantautorato chic degli anni 80 rappresentato da Mario Castelnuovo (N. 79 - Istituto Marino - Via Ortopedico) e Flavio Giurato (Ivana e Gabriella), fino ad un nome di spicco per gli appassionati di musica d'avanguardia come Amy Denio (a cui Cinzia concede il microfono in ben 4 tracce dell'album) e agli amici degli Aidoru, degli Egokid e degli El Ghor.

Ma soprattutto in Balera Metropolitana ci sono i Maisie, la loro irriverenza e il loro cinismo, la loro arte.
Onore al merito a chi sa scrivere canzoni come Festival o L'amore In Città. E rispetto massimo a chi riesce a mettere in scena quadri ironici e caustici così ben congeniati.
Quando Morì Cristicchi (Fu Un Grande Dispiacere) e Mogol e Panella sono titoli che parlano da soli.
Musicalmente Maisie non riescono a stare fermi. Guizzano come pazzi tra un geghegè e un blues, tra l'ambient più intenso e il funky. Girano attorno al punk rock ma finiscono tra le braccia di Ivan Graziani.
Nonostante non ci sia più Niente da scoprire nella gente , come recita uno dei testi più belli, sembra evidente che i Maisie riescano ancora a scoprire qualcosa in ogni battito terrestre.
Se li incontrate, sicuramente prima o poi diventerete parte di una loro canzone. (8)

Jovello