Quando Morì Cristicchi (fu un grande dispiacere)'. E' uno dei 44 pezzi compresi nei quasi 150 minuti (doppio CD) che riconsegnano al proscenio i messinesi Maisie . Un ambizioso “mostro” sonoro che può segnare, per il decennio che stiamo vivendo, un importante punto fermo-di confine, della musica italiana indipendente/non indipendente/tutta. Ciclopica manifestazione di agio complesso e totale nel toccare, rivoltare, rivisitare, analizzare, esorcizzare, ironizzare, dissestare - generi, stili, certezze, l'umanità tutta, la morte come naturale condizione. La vita. Che viene raccontata dalla perizia vocale di una sempre più enorme Cinzia La Fauci a cui si affiancano quelle altresì splendide di Carmen e Serena. La poesia dei siciliani - coadiuvati da una guest list imponente, tra cui il Mario Castelnuovo di ‘N.79 - Istituto Marino' - si attorciglia meravigliosamente ad ogni ideale tappa sonora toccata. Che sia canzone d'autore, che sia folk, avant pop, sperimentazione della tradizione, disco dance, puro divertimento d'archeologia musicale. Come le singolari cover di ‘La Licantropia' di Pippo Franco e ‘Voglia Di Cosce E Sigarette' di Mauro Repetto . Angolari, sghembi, dissonanti. Prolissi ma sintetici nell'osservare il mondo(balera) con un unico grande occhio. L'originalità senza padroni. (4,5/5)

Emanuele Tavagnini