Sicuramente un gruppo non “ di primo pelo”, i Masoko sono già attivi da ormai sette anni, soprattutto a Roma e dintorni, loro terra d’origine. Il 13 marzo 2009 la band, formata da Davide De Leonardis alla voce, Alessandro La Padula alla chitarra, Simone Ciarocchi alla batteria e Ivana Calò al basso, è uscita con questo secondo disco realizzato in collaborazione artistica con Giorgio Canali e l’etichetta indie Snowdonia.

Dopo una lunga esperienza fatta aprendo concerti di numerosi artisti, come Max Gazzè, Giardini di Mirò e Xiu Xiu, suonando sul palco dell’Heineken Jammin’ Festival e vincendo svariati concorsi, sono giunti alla realizzazione di “Masokismo”.
L’album è un bellissimo esempio del nuovo Pop-New Wave che sta iniziando a prendere piede tra i generi suonati tra i gruppi italiani. È sicuramente un ascolto leggero e divertente, adatto a qualsiasi momento della giornata; estremamente melodica, la parte musicale è dominata da riff semplici, eseguiti in maniera ottimale, ben amalgamati con suoni elettronici, di sintetizzatore e tastiere, capaci di creare atmosfere molto particolari, come ad esempio in “Storia Breve”, “Due Dita” e “Musica" feat. Amari.
La particolarità di questo disco, che non spesso si trova nelle produzioni attuali, è che pur ascoltando brani molto diversi gli uni dagli altri, si è perfettamente consapevoli che questi appartengono ad una sola realtà bene definita, che appartengono ad un’unica idea di base che rimane sempre coerente con se stessa. Questa caratteristica di varietà musicale dei pezzi, che allo stesso tempo risultano ben compatti con tutti gli altri, fa si che, l’album non risulti mai noioso o banale, anzi al contrario si ascolta molto piacevolmente.
Dal punto di vista dei testi, non si può dire altro che sono molto astuti, nel senso che suonano molto semplici e diretti, ma ben esprimono una critica, a volte esplicita altre volte implicita, a determinate realtà di oggi, come ad esempio
Maiale” , “Due Dita” e “Musica" feat Amari.

Quindi un grande applauso per i Masoko e il loro “Masokismo”, speriamo di sentirli sempre più spesso! (4/5)

Ottavia Vitarelli