Dopo tre anni dall'uscita di Bubù7te i romani Masoko tornano con un nuovo lavoro discografico dal titolo Masokismo , anticipato dall'Ep M del 2008. Il piacere di farsi del male tramite la musica è la tematica del disco? O è la voglia di non prendersi sul serio?

Loro effettivamente in questo lavoro non si prendono seriamente: giocano con i suoni e con le parole, in un miscuglio di pop e di citazioni sonore anni Ottanta, quelle che riguardano soprattutto la New Wave italiana e inglese. In Masokismo vi è anche la mano di Giorgio Canali, co-produttore artistico, insieme ai Masoko, dell'album. E si sente dai suoni cupi e da come sono mixate voci e strumenti; non a caso il basso è molto presente e aggressivo, che ricorda quello di Gianni Maroccolo negli anni degli storici CCCP/CSI, ma anche l'esperienza al basso dello stesso Canali con Bugo.
La prima parte del disco suona frizzante ed aggressiva a rimembrare il punk e le storiche chitarre dei Talking Heads con suoni secchi e taglienti, in particolare in Fitness e in Savoire Faire si riscontrano tali caratteristiche. Maiale è il brano più esplosivo in un misto tra i Righeira e il Fiumani ai tempi d'oro dei Diaframma. Se il supporto fosse stato il vecchio 33 giri questa prima parte si sarebbe conclusa con Manager , feroce critica verso i meccanismi ambigui di discografia e discografici.
La seconda parte del disco inizia con le sonorità cupe e malinconiche di Post Groupie , spiazzanti nei confronti di quello abbiamo ascoltato fino a questo momento. L'atmosfera è molto più pacata e riflessiva, anche se non mancano gli accenni agli anni Ottanta che caratterizzano a pieno la band, con una rivisitazione intelligente e misurata. Quello che mi dici è una canzone ben scritta e ben suonata: le voci di Davide De Leonardis si mischiano con delicatezza e gusto alle chitarre di Alessandro Padula. E' tutto equilibrato e bilanciato nel migliore dei modi, non si poteva pretendere di più. A concludere il disco Musica , un brano elettro-pop arrangiato e prodotto in collaborazione con gli Amari, forse a farci intravedere la nuova direzione sonora della band.

Marta Pezzino