Il processo di login non implica esclusivamente l'atto di ritrovarsi all'interno dei propri database tecnologici. Per quanto concerne un CD del genere significa anche chiudere gli occhi e avvicinarsi al linguaggio della mente, se non ad un singolo pensiero, lungo un'ottica accostabile all'elettronica, a volte tendendo all'avanguardia. Se ti chiami Fausto Balbo e giungi al terzo album in studio, chiamato proprio “Login“, è evidente come questo intento raggiunga livelli molto soddisfacenti. Certo, il timore di sfociare in qualcosa che rischi di non essere considerabile come musica c'è sempre, come per chiunque, ma c'è un certo piacere nell'avventurarsi nel tech- ambient di Harvester of Bits e il Virus Scan tipicamente matmosiano e aphextwinesco che porta al tripudio di transistors e circuiti che muove la simil-gotica Hardmysticmeeting, l'autechresca My Chatroom… My Life… My Distress e la cupezza horror della doppietta Bird's Room - Clozier's Room, gli Ozric Tentacles in versione uplifting trance di Walkin' with Klaus, fino alla ninna nanna agonistica di Fake Reality – Logout che lascia l'ardua sentenza alla fine delle trasmissioni, fatta di un solo quesito: Will future man develop a third ear?. Per uno strano mondo, eppure interessante, come quello di Balbo, non si esclude. Un'insolita musicoterapia poco adatta ai deboli d'ascolto.

Gustavo Tagliaferri