E' un bombardamento. Il terzo disco dell'isolato compositore elettronico Fausto Balbo su Snowdonia si presenta senza mezze misure, inondando da subito lo spazio acustico con schegge e bordate di elettronica generata che non lasciano respiro e sembrano impazzite. Sembrano, perché ad ambientarsi nell'inospitale pozzo dell'anima elettrica di Fausto Balbo si capisce in fretta che ogni cosa sta al posto giusto. Figlio di una tradizione elettronica di lungo corso, sicuramente di Xenakis e Schulze, ma non certo ignaro della contemporaneità (per lo meno quanto è estraneo alle mode fugaci del settore), Balbo è un compositore di rara severità stilistica, che indaga come un segugio i recessi più oscuri della nostra mente, questa volta attraverso un concept dedicato a internet e - presumibilmente - al nostro rapporto, sempre più morboso, con la tecnologia. Il suo lavoro ha qualità "psicologiche" non comuni, e gli si perdona un'osticità abbastanza marcata, anche perché viene più volte il dubbio che la difficoltà ad addentrarsi in questa giungla di gangli acuminati e suoni perforanti (in particolare il lungo drone finale) dipenda più dalla paura di noi stessi che dall'estremismo di un compositore pantagruelico. Fausto Balbo riesce, insomma, a raccontare molto attraverso suoni apparentemente poco distinguibili e "Login" è sicuramente un disco a lunga metabolizzazione, appartato nel panorama odierno e destinato a ripresentarsi ogni volta che sarà necessario.

Federico Savini