Altero, elegante e con un piglio sbarazzino 3 fingers guitar , raggiunta la soglia della maturità artistica si concede il lusso di un disco pieno zeppo di cose strane, rumori siderali e sinistri addii verso il tempo della conciliazione e del buon esempio, che si identifica lungo le sette tracce di questa reminiscenza acutizzata, una continua e sperperante pittura lungo i sogni infiniti dell' improvvisazione sonora.

Il cantato è in italiano è una voce soffocante ci porta a scoprire una scena indie rock di matrice primi '90 dove i suoni si accostano molto a gruppi come Marlene Kuntz in primis e la ruvidità degli Afterhours degli esordi.

Millesimate le parole che sembrano racconti, il nostro si concede di racchiudere in pezzi simbolo, canzoni di corpi al suolo che strisciano alla ricerca di spazi d'aria, di prevenzioni contro un futuro tenebroso e vissuto a metà.

Ecco allora che si fanno avanti pezzi in divenire come Ingresso o Riproduzione, lasciando posto al cantato parlato di Fuga o all'”Orroriana del teatro” Fine.

Ineccepibile la bellissima Rinuncia all'eredità.

Un disco sperimentale questo, ricco di insidie che esplorano i labirinti della mente e noi, da spettatori reali, non possiamo che essere foglie di siepe che racchiudono un concetto.